lunedì, maggio 27, 2013

Pranzo ad un Grotto Ticinese e passeggiata tranquilla

Senza preavviso e in maniera abbastanza inaspettata decidiamo di andare a mangiare la polenta in un tipico grotto ticinese, dopo aver letto alcune recensioni positive su tripadvisor e qualche suggerimento in una guida dello slow food.

La destinazione è quindi Meride (link http://it.wikipedia.org/wiki/Meride), frazione di Mendrisio alle pendici del Monte San Giorgio (patrimonio dell’umanità dell’Unesco), per mangiare all’Antico Grotto Fossati.

Per raggiungere Meride la strada più semplice è uscire dall’autostrada a Mendrisio e proseguire sulla superstrada Varese-Stabio, uscendo alla prima uscita (Arzo). Proseguire per Arzo e poi seguire per Meride. Superata la cava di marmo, poco prima di entrare in paese si svolta a destra in una strada stretta (c’è l’indicazione per il ristorante) e si seguono i cartelli: il ristorante si trova in una strada senza uscita.

Il posto è ovviamente molto rustico, accogliente, con pochi tavoli. Poiché siamo arrivati tardi non abbiamo potuto mangiare risotto (preparato al momento dell’ordinazione con tempo medio di attesa di 45 minuti, come scritto sul menu) ma nessun problema, eravamo lì per la polenta. Abbiamo mangiato una fantastica polenta col brasato. Qualità ottima, prezzi nella media (accettano carte di credito).

Finito il pranzo abbiamo passeggiato lungo i sentieri interno al paese (sentieri che portano nelle frazioni vicine o in un paio d’ore sul Monte San Giorgio) per poi rientrare a casa passando per la dogana di Stabio.

Ci tornerò di sicuro per salire sul Monte San Giorgio.






















 
 
 

giovedì, maggio 23, 2013

Ristorante vegetariano e gita al lago

La meta principale di oggi è un ristorante un po’ particolare: terra libera (link http://www.terralibera.it/), molto particolare perché vegetariano e vegano. Lo abbiamo scoperto tramite un coupon di groupon e viste le ottime recensioni su tripadvisor abbiamo deciso di provarlo.

Il luogo in cui si trova era a noi sconosciuto: Azzio (link http://it.wikipedia.org/wiki/Azzio), un paesino di 800 abitanti posto sul margine settentrionale del parco di campo dei fiori, in provincia di Varese, a circa 6 km da Laveno. Il navigatore ci ha fatti uscire dall’autostrada a Buguggiate e proseguendo lungo il lago di Varese per Gavirate e poi Gemonio finchè si sale ad Azzio. Il ristorante si trova all’inizio del paese, al margine del bosco, e ci si arriva tramite una strada asfaltata ma strettissima (ci passa una macchina per volta).

Il luogo è molto suggestivo: immerso nel verde di boschi e colline, in un silenzio irreale. Parcheggiamo l’auto nel piccolo parcheggio del ristorante, facciamo una breve passeggiate e alle 13 iniziamo il pranzo. Premessa doverosa: io non sono vegetariano e non me ne intendo di questo tipo di cucina, in ogni caso la mia recensione del servizio e della qualità del cibo è indubbiamente positiva. Resta il fatto che sono uscito con un certo languorino (ma è colpa mia, non ho mangiato tutto visto alcune cose non le gradivo). Come antipasto abbiamo mangiato dei formaggi col miele e una crema particolare di lenticchie e zenzero. Come primo una zuppa e del riso con asparagi. Come secondo uno spezzatino vegetale e delle torte salate di porri e cipolle. Come dolce un budino con fragole. Nota positiva aggiuntiva: la birra che avevano era la Menabrea anniversario, l’unica di questa marca ancora prodotta a Biella (come una volta …). Per finire: caffè (ma si poteva scegliere la tisana).

Le previsione meteo erano catastrofiche ma in realtà il cielo era percorso da nuvoloni spessi ma di passaggio, visto il forte vento che spirava. Terminato il pranzo, visto che non pioveva, siamo andati a Laveno (link http://it.wikipedia.org/wiki/Laveno-Mombello). Il posto è carino e in una bella giornata di sole si possono fare molte cose: visitare i monumenti presenti, godersi un gelato lungo lago, fare un giro in battello (dalla parte opposta del lago c’è Verbania e si può anche scorgere Stresa e l’Isola Madre), salire con la funivia a quasi 1000 metri. Purtroppo la giornata bruttina ci ha fortemente limitati: gelato al coperto causa breve acquazzone e poi passeggiata lungo lago, per poi rientrare a casa. Con un promessa: a Laveno ci torno. Magari col treno delle Ferrovienord (da Saronno a Laveno in poco più di un’ora).

Alcuni riferimenti:


lunedì, maggio 06, 2013

Week end in Valsassina


Questo week end si va alla scoperta di un posto vicino a casa ma fino ad ora mai frequentato, ossia Cremeno e la Valsassina. In poco più di un’ora arriviamo: siamo a Cremeno, in Valsassina, vicino a Barzio dove si trova la funivia per i piani di Bobbio, nota località sciistica del lecchese. Sempre da qui è molto vicina anche la funivia dei piani i di Artavaggio, che fa parte dello stesso comprensorio. Per arrivare da Milano si prende la superstrada per Lecco e si seguono le indicazioni per la Valsassina, passando nella lunghissima galleria, proseguendo dopo Ballabio per Cremeno.

Il meteo non è dei migliori: non fa freddo e non piove ma il vento è fastidioso e le nuvole coprono il “Grignone” (Grigna settentrionale), la montagna che domina questa zona col suo profilo maestoso (link http://it.wikipedia.org/wiki/Grigna_settentrionale).

Arrivando sabato verso ora di pranzo il primo problema è trovare un posto dove mangiare: guardando su tripadvisor ci lasciamo tentare dalla antica osteria di Barzio (a dir la verità è una frazione di Barzio): ottima accoglienza, gentilezza, piatti curati (pizzoccheri favolosi, salumi discreti, salsiccia con polenta buona), porzioni non abbondantissime ma giuste vista la pesantezza dei piatti, prezzi in linea con le aspettative.

Appena finito di mangiare inizia a piovere, così andiamo in albergo a riposare (la bimba deve dormire al pomeriggio). L’hotel è a Cremeno e si chiama Al Clubino (link http://www.alclubino.it/). Riguardo l’hotel, seguirà la recensione su tripadvisor. In sintesi posso dire che mi aspettavo di più: avevamo un coupon ed il trattamento è stato quello previsto; gentilezza da parte dei gestori assicurata; hotel vecchiotto ma lo sapevamo; ci aspettavamo un trattamento diverso degli “extra” : direi che spendere 19 euro per 2 caffè, 2 bottiglie di acqua e una mezza porzione di pasta (fatta in casa) al pomodoro è troppo. Si può dire che l’hotel giusto per chi non ha pretese esagerate e lo usa come punto di appoggio per andare a sciare.

Dopo il riposino la giornata sembra migliorare ma sono già le 17 passate, così dopo una merenda in una caffetteria pasticceria del centro portiamo la bimba al parchetto a giocare (ottimi parchetti per bimbi, con giochi ed altalene). Alla sera cena in hotel e a nanna.

La domenica una bellissima sorpresa: cielo limpido, alla faccia delle previsioni meteo nefaste. Il Grignone è senza il cappello di nuvole e ci interroghiamo su cosa fare. Decidiamo di salire ai Piani dei Resinelli (link http://it.wikipedia.org/wiki/Piani_dei_Resinelli) per rilassarci, goderci la vista della “Grignetta” (Grigna meridionale, link http://it.wikipedia.org/wiki/Grignetta) e pranzare al rifugio Soldanella (link http://www.rifugiosoldanella.it/). Note positive: al rifugio si mangia bene (menzione per i missoltini con polenta), è il punto di partenza per escursioni e dispone di giochi per bimbi, sia dentro (una classica cucinetta ikea), sia fuori. Ci si arriva dai Piani dei Resinelli, salendo a piedi per circa 300 metri (ripida salita) oppure si può raggiungere sempre dai piani dei Resinelli anche con l’auto per la stessa strada, anche se i posti per il parcheggio sono limitati (ma numerosi, comunque ai Piani dei Resinelli i posti auto non mancano). Segnalo anche che la strada da Ballabio ai Piani dei Resinelli è tortuosa e presenta ben 14 tornanti (dieci e lode ai tanti ciclisti che ho visto salire).
Dopo pranzo il cielo si è incupito e nuvoloni neri sono apparsi: nessun problema, era ora di tornare a casa