lunedì, aprile 29, 2013

Ponte a Zurigo

La meta di questo ponte (piovoso) primaverile è Zurigo, a trovare Chris e Sara, trasferiti per lavoro in terra elvetica da un paio d’anni. Il tragitto è quello segnato dal seguente link: autostrada fino a Como, dogana, poi prosecuzione per tutto il Canton Ticino fino ad Airolo dove si prende il tunnel del Gottardo; da qui si prosegue lungo l’autostrada 2 (E35) fino ad Altdorf dove si passa alla 4, costeggiando per un tratto stradale e non autostradale il lago dei 4 cantoni (alla fine del tratto stradale, a Brunnen, causa lavori all’immissione in autostrada siamo strati costretti ad una deviazione in città); proseguendo sulla  4 si costeggia il lago di Zug e si arriva a Zurigo.


I nostri amici abitano in centro (zona pedonale) per cui decidiamo di lasciare l’auto in un parcheggio coperto in Ramistrasse (parkhaus home promenade, link http://www.parkhaus-hohepromenade.ch/, tariffe intorno ai 40 chf al giorno).

Il week end piovoso non ci permette muoverci in libertà, visto che Matilde è ancora piccola e non ha molta autonomia, oltre al fatto che ha appena superato una fastidiosa bronchite e una ricaduta non sarebbe gradita.

La sera del venerdì la trascorriamo passeggiando verso il luogo scelto per la cena, un tapas bar molto chic (link http://www.uraniatapasbar.ch/).

Il sabato mattina facciamo colazione in casa con ottimi cornetti burrosi e andiamo a passeggiare in centro, visto che è il momento della spesa per Chris e Sara. Mi colpisce il fatto che la macchina non la usa nessuno perché i mezzi pubblici ti portano ovunque. La meta è una super Coop in pieno centro: 5 piani dove trovare di tutto. Rientriamo con i sacchetti pieni e pranziamo a casa, passando le per vie pedonali del centro, sotto una pioggerellina fine ma continua.

Dopo il riposino della bimba usciamo per andare in un negozio di giocattoli a prenderle un regalino (tipico giochino in legno) e ci incamminiamo fino alla stazione di Zurigo per fermarci a bere una “serie” di birrette in un locale proprio all’interno della stazione (tipico di questo posto è un “set” di assaggi di 7 birre diverse tra loro da 100 cc l’una, al prezzo di 9,8 chf). Terminata la bevuta rientriamo e ceniamo in casa: Matilde crolla addormentata dopo cena.

La domenica si riparte: dopo colazione raccogliamo le varie cose e alle 10.30 ripartiamo, mentre il sole inizia ad uscire piano piano dalle nuvole.

Tutto sommato il viaggio in auto dura circa 4 ore, tenendo conto dei limiti di velocità (tra gli 80 e i 100) e del tunnel del Gottardo che con la logica di ingresso “col contagocce” porta inevitabili ritardi e code (il limite nel tunnel è 80 all’ora per 17 km di tunnel).

Di seguito qualche foto:





 






 

 
 

venerdì, febbraio 11, 2011

Cervinia - 11 febbraio 2011

11 Febbraio 2011 - Cervinia

Il mio "bonus sciata" 2011 me lo gioco oggi nel luogo che conosco meglio dal punto di vista sciistico, ossia Cervinia. Devo riconoscere che col passare degli anni la mia voglia di sciare è diminuita notevolmente, in particolar modo per la sfacchinata tremenda che bisogna fare per una singola giornata (tra andata e ritorno sono circa 5 ore di macchina, con sveglia mattutina alle 5.30). Logico che la scelta sia caduta su Cervinia: ampia scelta di piste, luogo conosciuto, divetimento assicurato.

Per l'occasione io e il mio compagno di sciata Gigiun abbiamo deciso di esagerare: partenza molto presto, panino al volo a mezzogiorno direttamente sulle piste, in modo da muoverci lungo tutto il comprensorio.

In primis abbiamo preso la funivia a Cervinia (la cabinovia era ancora chiusa) per Plan Maison e da qui con le 3 seggiovie "Plan Maison", "Fornet", "Bontadini" siamo saliti fino al passo del Teodulo. Da qui una tirata fino a Plan Maison per prendere la cabinovia, direzione "Laghi cime bianche". A questo punto ci sono varie possibiltà: salire al Plateau Rosà in funivia, scendere a Cervinia o spostarsi verso Valtournanche. Abbiamo deciso di evitare il Plateau Rosà (il primo pezzo di discesa è sempre pieno di gente) e di spostarci verso la Valtournanche. Per fare questo abbiamo preso la funivia "Lago Goillet" per arrivare al Colle Superiore Cime Bianche da dove abbiamo iniziato la discesa verso la nostra meta. Qui il panorama è fantastico: scendendo lungo la pista "gran sometta" si può ammirare sulla destra la cima "gran sometta" e di fronte le cime "roisetta" e "grand tournalin", tutte sopra i 3000 metri. Terminata la discesa, dopo aver preso una seggiovia di collegamento giù in picchiata  fino alla località Salette (2245 metri). In questo comprensorio le piste sono semplici ma divertenti e poco frequentate. Terminata l'esplorazione torniamo sul Colle Superiore Cime Bianche e ci fermiamo lungo la pista per mangiare un panino.
Digerito il lauto pranzo scendiamo verso Cervinia lunga la mitica pista 7 (ventina), facendo però una deviazione verso la località Cieloalto dove ci divertiamo lungo un paio di piste nere che portano in paese. Da qui scarpiniamo fino agli impianti del versante prossimo al Cervino e con le seggiovie "Cretaz" e "Pancheron" arriviamo in un punto panoramico incredibile: il monte Cervino è davanti a noi in tutto il suo splendore. Dopo qualche sali scendi decidiamo di rientrare al parcheggio: sciata terminata.



Foto 1 - Il rifugio Teodulo e sullo sfondo il Plateau Rosà e la Gobba di Rollin
Foto 2 - Le cime Roisetta e Grand Tournalin dal Colle Superiore Cime Bianche
Foto 3 - Il Gran Sometta dal Colle Superiore Cime Bianche



Foto 4 - La gobba di Rollin e sullo sfondo il Plateau Rosà
Foto 5 - Il Cervino
Foto 6 - Io (sulla destra) e Gigiun

venerdì, agosto 13, 2010

Rifugio Mezzalama



Figura 1 : le vette della Valle D'Ayas dal Piano di Verra Inferiore
Figura 2 : foto al Lago Blu
Figura 3 : il rifugio Mezzalama
Figura 4 : foto in prossimità del rifugio con la valle come sfondo
Figura 5 : il rifugio Guide D'Ayas visto dal rifugio Mezzalama
Figura 6 : il ghiacciaio
Figura 7 : il ghiacciaio e il monte Polluce (se non sbaglio ....)
Figura 8 : il Testa Grigia in lontananza

mercoledì, agosto 11, 2010

Descrizione percorso per il rifugio Mezzalama

Si parte da St. Jacques (frazione di Champoluc): il consiglio è di non lasciare la macchina in piazza ma salire verso la chiesa, proseguire a sinistra e lasciare il mezzo di fianco ad una segheria (si risparmia un tratto iniziale noioso).

La camminata inizia attraversando un ponte (figura 1) e subito si percorre un tratto nel bosco, non impegnativo ma nemmeno particolarmente significativo (figura 2). Per la cronaca, questo è il tratto che porta al Lago Blu, meta classica della Valle D'Ayas.

Figura 1 : il ponte alla partenza
Figura 2 : in azione nel bosco




Terminato il bosco si entra nel Piano di Verra Inferiore (figura 3), un vero e proprio pianoro da cui è possibile vedere le vette principali della valle e con il binocolo anche la meta di questa camminata, il rifugio Mezzalama. Terminato il piano inizia il sentiero (ben segnalato) per il Lago Blu (figura 4)

Figura 3 : il Piano di Verra inferiore
Figura 4 : il sentiero verso il Lago Blu




Il sentiero non è per nulla complicato nè ripido e culmina con l'arrivo al famoso lago: un ponticello (figura 5) introduce allo specchio d'acqua davanti al quale ci fotografiamo (figura 6). Il tempo di percorrenza dalla partenza a qui è di circa un'ora (a buon passso).

Figura 5 : il ponticello prima del lago
Figura 6 : i camminatori in posa davanti al Lago Blu




Dal Lago Blu si supera una facile cresta (figura 7) per raggiungere la mulattiera (figura 8 e figura 9) che dal Piano di Verra Inferiore porta la piano di Verra Superiore (strada alternativa a quella fatta da noi, per evitare il Lago Blu)

Figura 7 : breve e facile passaggio in cresta
Figura 8 : la discesa dalla cresta alla mulattiera
Figura 9 : la mulattiera




Lungo la mulattiera ad un certo punto compare un cartello che indica il sentiero verso il rifugio: si svolta a sinistra e si inizia a salire (il cartello dice 1h45min dall'imbocco del sentiero). Questo tratto è decisdamente faticoso perchè la quota aumenta e le pendenze iniziano ad aumentare. Il sentiero è ben segnalato e quasi sempre su percorso battuto o sassi (solo un piccolo tratto è friabile e quindi scivoloso)

Figura 10 : la mulattiera vista dal sentiero
Figura 11 : il sentiero
Figura 12 : il tratto scivoloso
Figura 13 : in cresta, alla fine del sentiero di raccordo tra la mulattiera e l'ultima salita




Adesso inizia il bello: si scende leggermente, per poi affrontare l'ultima, faticosissima, salita (figura 14)

Figura 14 : l'ultima salita in cresta



La pendenza è notevole (figura 15) ma la consapevolezza che manca poco e la vista del rifugio (rifugio 16) sono stimoli sufficienti per tirare fuori tutte le energie

Figura 15 : a metà dell'ultimo tratto in cresta
Figura 16 : rifugio in vista ...




Finalmente si arriva alla meta: come non concedersi la classica foto di rito?

Figura 17 : il rifugio Mezzalama
Figura 18 : foto di rito davanti al rifugio


venerdì, luglio 23, 2010

giovedì, giugno 10, 2010

Muse a San Siro

Martedì 8 Giugno 2010, Milano, Stadio San Siro

Dopo averli visti dal vivo a dicembre 2006 sempre a Milano al Forum e ad un festival in Germania nel 2007, ligi al proverbio "non c'è due senza tre", siamo andati ad assistere all'unica data italiana del 2010 a Milano, stadio San Siro.
I numero sono da capogiro: 60.000 spettatori circa.
Noi siamo stati comodi comodi nel primo anello rosso, posti numerati, e ci siamo goduti lo spettacolo: nuove e vecchie canzoni, in un crescendo di emozioni. Ottima performance anche se a mio parere rendono meglio nel chiuso di un palazzetto (ma con i numeri che fanno è ormai impossibile).

lunedì, giugno 07, 2010

Agriturismo Chiericoni (Rivanazzano)

Domenica 6 giugno 2010, Rivanazzano

Oggi siamo stati all'Agriturismo Chiericoni, situato a Rivanazzano, in mezzo alla campagna, al confine con Casalnoceto. Ci sono stato varie volte nel corso degli anni senza mai trovarmi nè benissimo nè malissimo. Ad onor del vero non so dire se ci sono stati cambi di gestione, per cui la curiosità era tanta.

Posso dire di essere soddistatto.

La struttura è decisamente bella, immersa nel verde, circondata da alberi da frutto. Il menu non è iper abbondante (i mangioni potrebbero rimanere in parte delusi) e per 30 euro vengono serviti 4 antipasti, 2 primi, 1 secondo, 1 dolce, caffè, grappa, acqua e vino.

Il menu di ieri era così composto:
  • Antipasti: salumi (coppa ottima, salame discreto), peperone con pancetta (delizioso), insalata di pollo (ottima), manzo con bagnetto (ottimo)
  • Primi: riso ai funghi (ottimo, è il piatto forte della casa), tagliatelle alle melanzane (leggere e gustose)

  • Secondo: agnello con patate e zucchine (ottimo)

  • Dolce: a scelta tra pannacotta (discreta), crostata (buona), macedonia

  • Vino: rosso fermo etichettato prodotto da loro secondo le regole dell'agricoltura biologica (buono ma un pò giovane)

  • Grappe prodotte da loro (ottime)

I link è il seguente: http://www.cascinachiericoni.com/

Gita a Verres (foto)



1 - Il Castello di Verres ed in lontananza la croce di S. Gilles
2 - Trattoria Omens, presso l'omonima frazione (Verres)
3 - Relax nel giardino della trattoria

mercoledì, giugno 02, 2010

Gita a Verres

2 giugno 2010

Oggi per la festa del 2 giugno ci siamo concessi una gita con Claudio, Patrizia e Gigione. La meta è Verres, frazione Omens, per un bel pranzetto (trattoria Omens, fortemente consigliata) e poi Issogne per la visita dell'omonimo castello.
Una bellissima giornata in compagnia.
Nei prossimi giorni le foto.

domenica, aprile 25, 2010

Fiera di primavera di Origgio (VA)

Domenica 25 aprile, ore 10 Origgio (VA)

Ogni anno, percorrendo la statale varesina in tra Caronno e Origgio il 25 aprile, si notano tantisisme macchine parcheggiate ovunque. Incuriosito quest'anno mi sono informato e ho scoperto che dal 22 al 25 aprile ad Origgio si svolge la fiera delle merci e del bestiame che tra mille eventi collaterali raggiunge il culmine il giorno 25 aprile con la festa di primavera, caratterizzata dalla presenta di decine e decine di bancarelle nelle vie del paese.
Quest'anno ho deciso di andare a farci un salto e sono rimasto un pò deluso: le bancarelle sono veramente tante ma non c'è nulla di veramente tipico e interessante. In pratica è come un grandissimo classico mercato, con bancarelle di vestiti, ortofrutta, salumi, formaggi e i soliti venditori di panini con porchetta.
Si può dire che vale la pena di andarci per fare un giro e magari acquistare qualcosa ma senza grandi aspettative.

martedì, ottobre 27, 2009

Istria ... che delizia ...

Foto 1: Umag
Foto 2,3,4,5: Rovinj
Foto 6: Porec
Foto 7,8: Piran