venerdì, luglio 07, 2006

Alla ricerca dell'Umbria perduta (4/5)

Domenica 25 Giugno 2006

Su consiglio della proprietaria del bed&breakfast, decidiamo di spendere la domenica in una visita un pò diversa dal tipico itinerario di un turista che si trova per la prima volta in Umbria: direzione Spoleto, Norcia ed eventualmente Castelluccio (paese famoso per le lenticchie).

Vista la distanza del luogo, abbiamo deciso di partire un po’ prima (verso le 8.30). Anche in questo caso abbiamo seguito una strada “alternativa” : da Cerqueto siamo scesi a Marciano e da qui ci siamo diretti verso un paese con un nome curioso, Bastardo; da qui abbiamo svoltato per Spoleto dove abbiamo deciso di fermarci per una visita.

Fantastica sorpresa: Spoleto è stupenda.

Un dedalo di vicoli e stradine, molto ripide, portano dalla zona bassa della città fino alla rocca albornoziana che domina dall’alto con la sua possente struttura. Oltre la rocca un altissimo ponte di pietra, unisce l’altura su cui è posta la cittadina ad una montagna vicina, permettendo l’approvigionamento idrico. Da segnalare anche il bellissimo Duomo.

Un consiglio: girare per Spoleto in auto è impossibile: conviene lasciarla in una piazzetta prima del centro storico e, armati di santa pazienza, farsela a piedi.

Dopo un buon caffè abbiamo ripreso la macchina per dirigerci a Norcia, distante circa 45 chilometri. La strada è una statale a due corsie, tutta curve, che si dipana tra gole strette e colli ricoperti di fitta vegetazione. La speranza di trovare un po’ di fresco a Norcia è stata vana: un caldo torrido, ed un certo languorino, ci hanno costretti a gettarci in trattoria a degustare un po’ di prelibatezze locali. A pancia piena abbiamo visitato il paesino, apprezzando la chiesetta di San Benedetto. Alla fine però il caldo ha avuto la meglio: dopo un rapidissimo “mordi e fuggi” a Cascia, siamo rientrati.

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